sabato 29 dicembre 2007

Saranno scrittori. Saranno libri - Il caldo respiro della speranza

Saranno scrittori. Saranno libri - Il caldo respiro della speranza

Ideologia e scienza

Ideologia e scienza.
Il termine ideologia è coniato nel 1801 dal filosofo francese Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy, che nel suo “Elementi di ideologia”, riallacciandosi al sensismo di Condillac, lo utilizza per definire una dottrina della conoscenza basata essenzialmente sulle sensazioni sensoriali.
L’ideologia è quindi una falsa coscienza della realtà, presentata con un’immagine rovesciata e capovolta, apparentemente neutrale ed universale, ma che rappresenta un punto di vista particolare.
Un esempio di ideologia è la pretesa che la storia, che tanti mutamenti sociali, economici e politici ha portato in un milione di anni, finisca con il sistema capitalistico e che ogni speranza, basata sull’analisi scientifica, di una nuova realtà sociale, economica e politica sia solo un’utopia.
In realtà l’analisi scientifica della realtà mostra come all’interno dell’attuale società crescano le condizioni per un mondo nuovo nella libertà, nell’uguaglianza, nella fratellanza, nella giustizia, nell’amore, nella pace.
La storia dell’essere umano, fin dall’iniziale comunismo primitivo, è storia di ricerca continua di rapporto con la natura per soddisfare i suoi bisogni.
Su questa speranza hanno sempre cercato di giocare i potenti per cercare di avere il favore della maggioranza delle persone.
Su questo sogno giocano tuttora coloro che si candidano al governo in ogni parte del globo.
Promettono sempre migliori condizioni di vita, perché sanno che ogni essere umano aspira ad una vita migliore.
Ricordiamo il contratto di Berlusconi, naturalmente non rispettato.
Ricordiamo il programma dell’Unione, mai applicato.
Anche quando devono peggiorare le condizioni i parlamentari, i sindacalisti, i capitalisti ed i loro scrivani parlano di migliorare le condizioni.
L’esempio del Protocollo sulle pensioni, sul lavoro precario, lo dimostra ampiamente.
Negli ultimi anni i profitti delle imprese sono aumentati a dismisura mentre gli stipendi hanno subito un tracollo in una cornice di continui peana a miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro, che, purtroppo, erano solo peana …solo illusioni…solo ideologie.
Liberarsi dalle ideologie con la conoscenza scientifica è andare verso la libertà del pensiero, che possa dare seguito ad un’azione libera e convinta.
Dobbiamo convincerci che in un mondo dove vi sono capitalisti e proletari, che esistono ancora nonostante si voglia far sembrare il contrario e di cui si parla solo quando muoiono, non ci sarà mai benessere per tutti.
Se la produzione è sociale e l’accumulazione è oligarchica, il benessere sarà sempre per pochi.
Non ci sarà mai pace.
La guerra nell’attuale sistema è insito nella lotta economica.
Non ci sarà mai libertà.
La libertà con la pancia vuota non esiste.
Non ci sarà mai uguaglianza.
Il figlio del proletario non sarà mai uguale al figlio dell’industriale.
Non ci sarà mai giustizia.
La giustizia non è merce per chi lavora.
Non ci sarà mai fratellanza.
La divisione degl’interessi divide le persone.
Questa società non ha alcuna prospettiva per il genere umano!
In questa società la civiltà della vita è solo ideologia!
Muoiono milioni di bambini ogni anno per fame, altri milioni sono sfruttati dalla tenera età.
Tante persone muoiono nelle guerre, combattute da coloro che sono per la vita e la democrazia.
Dopo le morti di Torino, si continua a morire nei luoghi di lavoro.
La verità è che una produzione mirata al profitto non sarà mai sicura!
E’ inutile pensare di cambiare la realtà economica e sociale se si nota solo gli effetti e si pensa d’intervenire su di essi!
L’intervento deve essere sulla causa.
Solo con una produzione sociale ed una distribuzione sociale si potranno avere nuove frontiere dell’umanità.
“Una società può dirsi tale quando ogni persona vive…Di conseguenza avere la possibilità di mangiare e bere, vestirsi, avere una casa, potersi curare in caso di malattia, avere l’animo sereno e sgombro dall’assillo della sopravvivenza.”
Da “Il caldo respiro della speranza” di Giuseppe Calocero.

Quindici OnLine - L'Informazione a Molfetta

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Il caldo respiro della speranza

L’essere umano ha, da sempre, nel suo cuore il desiderio di una vita serena, tranquilla, felice.
La speranza di un mondo, in cui regni la libertà materiale e spirituale, l’uguaglianza, la fratellanza, la pace, l’amore ha, storicamente, riscaldato tanti cuori ed appassionato tante menti.
“Il caldo respiro della speranza”, secondo romanzo di Giuseppe Calocero, dopo “Gli occhi oltre il cielo” è il respiro caldo e meraviglioso di una nuova dimensione sociale, che sta per divenire sogno.
L’essere umano e le sue esigenze al centro dell’universo in un “Mondo Nuovo”, dove ogni persona è protagonista e non spettatore.
Giulia e Massimo, forti del loro immenso amore e dei loro straordinari ideali, sono alla testa di un movimento impetuoso che il “ vecchio mondo” cerca di ostacolare in ogni modo.
E’ la lotta tra chi vuol far avanzare l’orologio della storia e chi lo vuol portare indietro, che assume contorni drammatici, nei quali emergono i valori e gl’ideali della “Fata”, del “Principe” e del “Mondo Nuovo”.