mercoledì 27 febbraio 2008

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

Il giorno 24.02.08 il candidato premier Veltroni, intervenendo al convegno di “Una sinistra per il governo”, alla presenza di Epifani, afferma:” E’ sbagliato che sia un padrone uno che ha cinquanta operai, che fino a poco tempo prima faceva lo stesso mestiere e che si è spaccato la schiena , e il cui destino è strettamente legato a quello dei suoi stessi operai.”
Da La Repubblica del 25.02.08.
Le parole dell’aspirante presidente del governo vogliono rafforzare la tesi che datori di lavoro e lavoratori abbiano medesimi interessi.
Non voglio soffermarmi sul fatto che per i lavoratori, che non riescono ad arrivare a fine mese, sia molto difficile riuscire ad avere un’azienda con cinquanta operai;
neanche sui dati che mostrano che proprio le aziende di queste dimensioni hanno un’altissima percentuale di evasione contributiva, fiscale e denotano carenza di rispetto per le norme di sicurezza e quindi per le regole di convivenza civile.
Voglio indugiare invece sul fatto che le parole di Veltroni sono palesemente foglie al vento e tendono a nascondere le vere ragioni del dissidio tra gli esseri umani, che si riduce al rapporto salario-profitto.
E’ questo rapporto che divide gli esseri umani!
Lo sviluppo capitalistico ha portato la produzione ad un livello sempre più sociale ed ad un’appropriazione sempre più oligarchica.
Solo una produzione sociale ed un’appropriazione sociale potranno unire gli esseri umani e liberarli dalle catene degl’interessi individuali ed egoistici dell’attuale sistema.
“Per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalista, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non esigerà la metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalista, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo.
Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell’espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa.”
Karl Marx.
Perché allora il candidato premier afferma questi concetti?
Per accattivarsi le simpatie dei capitalisti senza capitali e della piccola borghesia, facendo ventilare davanti ai loro occhi di poter occupare meglio di altri il ruolo di ideologo e realizzatore dell’aumento dello sfruttamento dei lavoratori.
Quando si parla di aumento della produttività senza parlare di investimenti tecnologici si esprime il concetto di produrre di più e quindi dell’aumento del plusvalore e del profitto, mentre i salari, al di là delle prime pagine dei mass media di questi giorni, sono destinati a rimanere bassi con l’accordo di tutti, ad eccezione, naturalmente, dei lavoratori.
D’altronde la raccolta di firme di CGIL-CISL-UIL su salari, fisco, pensioni e prezzi è un segnale di come la dirigenza sindacale abbia abdicato al suo ruolo e siano determinati nei loro orientamenti da segretari di partito e candidati premier.
Il fatto poi che un candidato alle prossime elezioni esprima la necessità dell’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori ed accusi il governo Berlusconi di non aver avuto coraggio nell’andare fino in fondo mostra quale mercato del lavoro si desideri attuare per mantenere competitiva l’arretrata economia italiana.
Queste persone sono le stesse che si riempiono la bocca di parole come difesa della famiglia, difesa dell’infanzia, difesa della vita.
Nei fatti fanno di tutto per rendere difficili la vita delle famiglie e dell’infanzia, nei fatti negano la vita a milioni di persone, costrette a cercare di sopravvivere alla meno peggio.
“Essere per la vita significa innanzitutto dare a tutti la possibilità di vivere. Di conseguenza avere la possibilità di mangiare e bere, vestirsi, avere una casa, potersi curare in caso di malattia, avere l’animo sereno e sgombro dall’assillo quotidiano della sopravvivenza.”
Giuseppe Calocero
Il caldo respiro della speranza
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
Possiamo sognare una società dove vi sia produzione e distribuzione sociale, dove avere una casa, un lavoro, mangiare, bere, vestirsi, soddisfare i bisogni non sia una chimera.
Con l’aiuto della scienza marxista questa realtà è più vicina di quanto si pensi.
Senza accorgersene è lo stesso attuale sistema a costruire giorno dopo giorno le condizioni della liberazione umana dalla schiavitù del profitto.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
Un mondo nuovo, libero, fraterno, uguale, pacifico.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

Il giorno 24.02.08 il candidato premier Veltroni, intervenendo al convegno di “Una sinistra per il governo”, alla presenza di Epifani, afferma:” E’ sbagliato che sia un padrone uno che ha cinquanta operai, che fino a poco tempo prima faceva lo stesso mestiere e che si è spaccato la schiena , e il cui destino è strettamente legato a quello dei suoi stessi operai.”
Da La Repubblica del 25.02.08.
Le parole dell’aspirante presidente del governo vogliono rafforzare la tesi che datori di lavoro e lavoratori abbiano medesimi interessi.
Non voglio soffermarmi sul fatto che per i lavoratori, che non riescono ad arrivare a fine mese, sia molto difficile riuscire ad avere un’azienda con cinquanta operai;
neanche sui dati che mostrano che proprio le aziende di queste dimensioni hanno un’altissima percentuale di evasione contributiva, fiscale e denotano carenza di rispetto per le norme di sicurezza e quindi per le regole di convivenza civile.
Voglio indugiare invece sul fatto che le parole di Veltroni sono palesemente foglie al vento e tendono a nascondere le vere ragioni del dissidio tra gli esseri umani, che si riduce al rapporto salario-profitto.
E’ questo rapporto che divide gli esseri umani!
Lo sviluppo capitalistico ha portato la produzione ad un livello sempre più sociale ed ad un’appropriazione sempre più oligarchica.
Solo una produzione sociale ed un’appropriazione sociale potranno unire gli esseri umani e liberarli dalle catene degl’interessi individuali ed egoistici dell’attuale sistema.
“Per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalista, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non esigerà la metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalista, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo.
Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell’espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa.”
Karl Marx.
Perché allora il candidato premier afferma questi concetti?
Per accattivarsi le simpatie dei capitalisti senza capitali e della piccola borghesia, facendo ventilare davanti ai loro occhi di poter occupare meglio di altri il ruolo di ideologo e realizzatore dell’aumento dello sfruttamento dei lavoratori.
Quando si parla di aumento della produttività senza parlare di investimenti tecnologici si esprime il concetto di produrre di più e quindi dell’aumento del plusvalore e del profitto, mentre i salari, al di là delle prime pagine dei mass media di questi giorni, sono destinati a rimanere bassi con l’accordo di tutti, ad eccezione, naturalmente, dei lavoratori.
D’altronde la raccolta di firme di CGIL-CISL-UIL su salari, fisco, pensioni e prezzi è un segnale di come la dirigenza sindacale abbia abdicato al suo ruolo e siano determinati nei loro orientamenti da segretari di partito e candidati premier.
Il fatto poi che un candidato alle prossime elezioni esprima la necessità dell’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori ed accusi il governo Berlusconi di non aver avuto coraggio nell’andare fino in fondo mostra quale mercato del lavoro si desideri attuare per mantenere competitiva l’arretrata economia italiana.
Queste persone sono le stesse che si riempiono la bocca di parole come difesa della famiglia, difesa dell’infanzia, difesa della vita.
Nei fatti fanno di tutto per rendere difficili la vita delle famiglie e dell’infanzia, nei fatti negano la vita a milioni di persone, costrette a cercare di sopravvivere alla meno peggio.
“Essere per la vita significa innanzitutto dare a tutti la possibilità di vivere. Di conseguenza avere la possibilità di mangiare e bere, vestirsi, avere una casa, potersi curare in caso di malattia, avere l’animo sereno e sgombro dall’assillo quotidiano della sopravvivenza.”
Giuseppe Calocero
Il caldo respiro della speranza
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
Possiamo sognare una società dove vi sia produzione e distribuzione sociale, dove avere una casa, un lavoro, mangiare, bere, vestirsi, soddisfare i bisogni non sia una chimera.
Con l’aiuto della scienza marxista questa realtà è più vicina di quanto si pensi.
Senza accorgersene è lo stesso attuale sistema a costruire giorno dopo giorno le condizioni della liberazione umana dalla schiavitù del profitto.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
Un mondo nuovo, libero, fraterno, uguale, pacifico.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

venerdì 22 febbraio 2008

Elezioni: fiera di adulazioni e seduzioni per portare il passato nel futuro.

Elezioni: fiera di adulazioni e seduzioni per portare il passato nel futuro.


Ci sono nuove elezioni. Ogni partito presenta i suoi programmi e li fa sembrare dolci come il miele.
Essi rispecchiano i temi messi all’ordine del giorno dei mass-media dominanti e gl’interessi dei detentori del potere economico-finanziario con una spruzzata di demagogia sugli aspetti di coloro che lavorano o che cercano un’occupazione, di coloro che sono costretti a vivere con una miseria di euro.
Si ascolta che le imprese devono andare bene, perché, se questo non fosse, non ci sarebbe lavoro e distribuzione di reddito.
Negli ultimi quindici anni le imprese sono andate non bene, ma benissimo, eppure la massa degli stipendi è calata di dodici punti.
I profitti hanno raggiunto livelli record in positivo, gli stipendi al contrario in negativo.
Alti profitti non vogliono dire alti stipendi!
Si dice che la priorità è elevare il reddito dei lavoratori dipendenti ed il tragico è che a dirlo sono coloro che hanno fatto di tutto per ridurlo chiedendo ed attuando la moderazione salariale.
Ci si può fidare?
Un punto da affrontare con decisione per tutti i partiti è la precarietà del lavoro, ma sia il precedente governo sia quello ancora in carica hanno fatto di tutto per aumentarla!
Il precedente con la legge Maroni, l’attuale con l’accordo sul Welfare.
Ci si può fidare?
Ci si può fidare di chi candida chi vuole rivedere ancora la normativa pensionistica e l’art. 18?
Al di la di opportunismi di facciata, ricordiamo che l’opportunismo ha sempre il vestito alla moda, in questa campagna elettorale non si discute delle esigenze del mondo del lavoro, dei pensionati, delle donne che lavorano, dei giovani precari, ma di come, nonostante produzioni da paesi in via di sviluppo, mantenere i profitti ai capitalisti senza capitali nostrani.
Si sta discutendo, approfittando della passività sociale, di come peggiorare ulteriormente la vita di chi è costretto a vendere le braccia o il cervello per vivere.
Vogliono portarci nel futuro peggio che nel passato!
Essi rappresentano una società ormai superata, perché non ha più la forza propulsiva allo sviluppo dell’umanità, è una società stretta nell’ottica del profitto, non aperta alla visione di un mondo nuovo aperto alle esigenze umane.
Il loro pensare è chiuso nei dati economici delle imprese e non nella grandezza di un essere umano, che ha diritto di vivere e di godere la vita in tutto il suo splendore.
E non si accorgono che così frenano lo sviluppo delle forze produttive e la loro produttività, che solo in un mondo di produzione per il consumo e non per la produzione raggiungerebbe vette inimagginabili.
Il futuro per l’umanità è la produzione per il consumo!
Chi si schiera per la produzione per la produzione e, quindi, per il profitto, al di là del vestito all’ultima moda, è del passato.
Il nodo storico, visti i livelli attuali delle forze produttive, è essere per il profitto ed il salario o per il loro superamento.
È essere per uno Stato
” al servizio dei cittadini e quindi uno Stato che s’interessa di dare ad ognuno una buona scuola, una buona rete di trasporti, una buona assistenza sanitaria.
Uno Stato che dia ai cittadini asili nido, scuole materne, ristoranti pubblici ove poter mangiare, se non si ha voglia di cucinare, centri di cultura dove approfondire la conoscenza, possibilità di fare sport a tutti, e quindi palestre, piscine, campi da tennis, campi di calcio, piste e quant’altro possa servire ad avvicinare allo sport ogni cittadino.
Vogliamo uno Stato che aiuti l’espressione della cultura in tutte le sue forme, uno stato che faccia tutto quello che serve per elevare la mente e lo spirito delle persone.
Non vogliamo uno Stato che entri nei rapporti personali, intimi dei cittadini…
Noi siamo per la vita e vogliamo che nascano tanti bambini, che avranno un futuro roseo, ma la scelta di un figlio non è di pertinenza dello Stato, ma di chi ha messo le basi per una nuova vita…
Ogni persona è libera di pensare quello che vuole e credere quello che ritiene più giusto…
…Tutto ciò può realizzarsi perché stiamo superando la società dei bisogni insoddisfatti e stiamo entrando nella società dei bisogni soddisfatti, ove è d’obbligo lavorare e studiare.”

Giuseppe Calocero

Il caldo respiro della speranza.

Il futuro dell’umanità non si può misurare sul valore del profitto, ma sul valore della soddisfazione di bisogni dell’umanità.
Tutti coloro che sentono di essere per il genere umano, per la vita, per la pace devono iniziare a riflettere su un “Mondo Nuovo” ove profitto e salario siano cacciati nelle anticaglie della storia.

“La libertà materiale e la libertà spirituale sono intimamente legate l’una all’altra.
La civiltà presuppone uomini liberi, perché soltanto da uomini liberi essa può essere concepita e realizzata.”

Albert Scheitzer

Rispetto per la vita.


Non può esserci civiltà se non vi sono uomini liberi dal lato materiale e spirituale!

Se vogliamo, possiamo sognare!

giovedì 21 febbraio 2008

Elezioni : fiera di adulazioni e seduzioni per portare il passato nel futuro.

Elezioni: fiera di adulazioni e seduzioni per portare il passato nel futuro.


Ci sono nuove elezioni. Ogni partito presenta i suoi programmi e li fa sembrare dolci come il miele.
Essi rispecchiano i temi messi all’ordine del giorno dei mass-media dominanti e gl’interessi dei detentori del potere economico-finanziario con una spruzzata di demagogia sugli aspetti di coloro che lavorano o che cercano un’occupazione, di coloro che sono costretti a vivere con una miseria di euro.
Si ascolta che le imprese devono andare bene, perché, se questo non fosse, non ci sarebbe lavoro e distribuzione di reddito.
Negli ultimi quindici anni le imprese sono andate non bene, ma benissimo, eppure la massa degli stipendi è calata di dodici punti.
I profitti hanno raggiunto livelli record in positivo, gli stipendi al contrario in negativo.
Alti profitti non vogliono dire alti stipendi!
Si dice che la priorità è elevare il reddito dei lavoratori dipendenti ed il tragico è che a dirlo sono coloro che hanno fatto di tutto per ridurlo chiedendo ed attuando la moderazione salariale.
Ci si può fidare?
Un punto da affrontare con decisione per tutti i partiti è la precarietà del lavoro, ma sia il precedente governo sia quello ancora in carica hanno fatto di tutto per aumentarla!
Il precedente con la legge Maroni, l’attuale con l’accordo sul Welfare.
Ci si può fidare?
Ci si può fidare di chi candida chi vuole rivedere ancora la normativa pensionistica e l’art. 18?
Al di la di opportunismi di facciata, ricordiamo che l’opportunismo ha sempre il vestito alla moda, in questa campagna elettorale non si discute delle esigenze del mondo del lavoro, dei pensionati, delle donne che lavorano, dei giovani precari, ma di come, nonostante produzioni da paesi in via di sviluppo, mantenere i profitti ai capitalisti senza capitali nostrani.
Si sta discutendo, approfittando della passività sociale, di come peggiorare ulteriormente la vita di chi è costretto a vendere le braccia o il cervello per vivere.
Vogliono portarci nel futuro peggio che nel passato!
Essi rappresentano una società ormai superata, perché non ha più la forza propulsiva allo sviluppo dell’umanità, è una società stretta nell’ottica del profitto, non aperta alla visione di un mondo nuovo aperto alle esigenze umane.
Il loro pensare è chiuso nei dati economici delle imprese e non nella grandezza di un essere umano, che ha diritto di vivere e di godere la vita in tutto il suo splendore.
E non si accorgono che così frenano lo sviluppo delle forze produttive e la loro produttività, che solo in un mondo di produzione per il consumo e non per la produzione raggiungerebbe vette inimagginabili.
Il futuro per l’umanità è la produzione per il consumo!
Chi si schiera per la produzione per la produzione e, quindi, per il profitto, al di là del vestito all’ultima moda, è del passato.
Il nodo storico, visti i livelli attuali delle forze produttive, è essere per il profitto ed il salario o per il loro superamento.
È essere per uno Stato
” al servizio dei cittadini e quindi uno Stato che s’interessa di dare ad ognuno una buona scuola, una buona rete di trasporti, una buona assistenza sanitaria.
Uno Stato che dia ai cittadini asili nido, scuole materne, ristoranti pubblici ove poter mangiare, se non si ha voglia di cucinare, centri di cultura dove approfondire la conoscenza, possibilità di fare sport a tutti, e quindi palestre, piscine, campi da tennis, campi di calcio, piste e quant’altro possa servire ad avvicinare allo sport ogni cittadino.
Vogliamo uno Stato che aiuti l’espressione della cultura in tutte le sue forme, uno stato che faccia tutto quello che serve per elevare la mente e lo spirito delle persone.
Non vogliamo uno Stato che entri nei rapporti personali, intimi dei cittadini…
Noi siamo per la vita e vogliamo che nascano tanti bambini, che avranno un futuro roseo, ma la scelta di un figlio non è di pertinenza dello Stato, ma di chi ha messo le basi per una nuova vita…
Ogni persona è libera di pensare quello che vuole e credere quello che ritiene più giusto…
…Tutto ciò può realizzarsi perché stiamo superando la società dei bisogni insoddisfatti e stiamo entrando nella società dei bisogni soddisfatti, ove è d’obbligo lavorare e studiare.”

Giuseppe Calocero

Il caldo respiro della speranza.

Il futuro dell’umanità non si può misurare sul valore del profitto, ma sul valore della soddisfazione di bisogni dell’umanità.
Tutti coloro che sentono di essere per il genere umano, per la vita, per la pace devono iniziare a riflettere su un “Mondo Nuovo” ove profitto e salario siano cacciati nelle anticaglie della storia.

“La libertà materiale e la libertà spirituale sono intimamente legate l’una all’altra.
La civiltà presuppone uomini liberi, perché soltanto da uomini liberi essa può essere concepita e realizzata.”

Albert Scheitzer

Rispetto per la vita.


Non può esserci civiltà se non vi sono uomini liberi dal lato materiale e spirituale!

sabato 16 febbraio 2008

la libera unificazione dell'umanità.

La libera unificazione dell’umanità.

“La conseguenza dell’elevazione dell’interesse a vincolo unificante dell’umanità, fintantoché l’interesse permane soggettivo e semplicemente egoistico, è necessariamente la dispersione universale, la concentrazione degli individui su se stessi, l’isolamento, la trasformazione dell’umanità in un aggregato di atomi che si respingono a vicenda; questo isolamento è, a sua volta, l’ultima conseguenza del principio cristiano della soggettività, il compimento del mondo cristiano.
Fintantoché, inoltre, permarrà la principale estraniazione, ossia la proprietà privata, l’interesse dovrà necessariamente essere interesse particolare ed il suo dominio risulterà essere il dominio della proprietà…”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.
La società in cui viviamo è una realtà di interessi distinti e soggettivi. Non vi è un interesse comune.
Il profitto non può andare d’accordo con il salario!
E’ nella legge naturale del sistema capitalistico.
Costruire una nuova società in cui gl’interessi siano unificati vuol dire eliminare il dissidio capitale-lavoro ed unire gli esseri umani in obiettivi comuni ad ognuno ed all’intera umanità.
Coloro che pensano di unire gl’interessi del lavoro a quelli del capitale non portano nuove idee, ma vecchie elucubrazioni, che hanno indossato vestiti alla moda.
Sono concetti che mettono al primo posto dell’azione politico-economica
il bene delle imprese e del paese,
gl’interessi nazionali,
la competitività e la produttività,
in definitiva mettono al primo posto il profitto.
E’ per il profitto che in questi anni i salari si sono ulteriormente immiseriti!
E’ per il profitto che il mercato del lavoro è peggio dei paesi in via di sviluppo!
E’ per il profitto che gl’incidenti sul lavoro e le morti bianche sono in aumento!
Fin quando il re della società sarà il profitto non vi sarà mai una società libera, fraterna, eguale, giusta!
Una società libera, eguale, fraterna, si costruisce eliminando le divisioni di interessi, unificando gli stessi, instaurando una produzione sociale, come già è oggi, ed una distribuzione altrettanto sociale.
Altre strade non vi sono per dare all’umanità la pace dei bisogni ed il sogno di una vita vera!
Chi dice il contrario in certi casi mente sapendo di mentire in altri è preda delle ideologie.
Il genere umano per assaporare la speranza di un mondo nuovo deve bere alla fonte della conoscenza con foga ed unire i cervelli ed i cuori per far sentire il caldo desiderio della non accettazione di tale realtà e la ferrea determinazione di voler assaporare il dolce sapore del cielo.
“La dissoluzione dell’umanità in una massa di atomi isolati, che si respingono a vicenda, è già in se l’annientamento di tutti gl’interessi corporativi, nazionali e particolari ed è l’ultimo stadio necessario verso la libera auto unificazione dell’umanità.”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.

sabato 2 febbraio 2008

Comunismo, causa di tutta l'umanità.

Capitalismo, mondo di “Disio senza speme”.
Comunismo, causa di tutta l’”Umanità”.

L’essere umano ha da sempre desiderato una vita serena, tranquilla, libero dai bisogni. Ed ogni azione di qualsiasi individuo, al di là dei giudizi morali, è mossa dalla volontà di giungere a questo obiettivo.
Quante volte abbiamo ascoltato qualcuno dire:” Ah …se avessi tanto denaro quante cose potrei fare.
Farei questo…quest’altro…quest’altro ancora…”.
La possibilità di una vita sognata in questo mondo passa attraverso il denaro e la sua quantità determina le condizioni di vita materiali.
L’autonomia , l’emancipazione, la libertà sono dovuti allo “Schiavo giallo”, il denaro, battezzato così da Shakespeare.
Questa prodigiosa materia capace di “rendere nero il bianco, bello il brutto, diritto il torto, nobile il basso, giovane il vecchio e valoroso il codardo.”
Partendo da questa realtà ogni essere umano, dotato di intelligenza ed onestà intellettuale, dovrebbe ammettere che la persona non sarà mai libera di emanciparsi e non avrà mai pari opportunità se le condizioni materiali non saranno pari per tutti.
Un essere umano non sarà mai libero se dovrà vendere il suo corpo o la sua anima per sopravvivere.
E fin quando un solo essere umano è costretto ad elemosinare la vita, la società non può dirsi libera, giusta, eguale, fraterna.
Ogni individuo ha i suoi desideri, i suoi sogni, ma in questo mondo per la quasi totalità rimangono desideri e sogni senza alcuna speranza di realizzazione.
La conseguenza delle delusioni è prendersela con cause che sono effetti della causa principale: questa struttura socio-economica è fondata sull’interesse privato e non sociale.
“ Se il ben inteso interesse è il principio di ogni morale, ciò che importa è che l’interesse privato dell’uomo coincida con l’interesse umano. Se l’uomo non è libero in senso materialistico, cioè se è libero non per la forza negativa di evitare questo o quello, ma per la capacità positiva di affermare la sua vera individualità, non si deve punire il delitto del singolo, ma distruggere i luoghi antisociali dove il delitto nasce, e dare a ciascuno nella società il posto di cui ha bisogno per l’estrinsecazione essenziale della sua vita.
Se l’uomo è formato dalle circostanze , si devono rendere umane le circostanze.
Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo, ma nella potenza della società.”
La sacra famiglia
K. Marx, F. Engels.
“Dobbiamo operare affinchè alcun essere umano sia schiavo di un altro essere umano né materialmente né moralmente.
Dobbiamo creare un mondo basato sulla fratellanza, uguaglianza, libertà e, quindi, sulla pace, sull’amore, ove ognuno dia il suo contributo sociale e dalla società riceva la possibilità di soddisfare i suoi bisogni materiali e morali.
Un mondo ove uomini e donne abbiano la possibilità di vivere come meglio credono e ove sono loro a decidere del presente e del futuro.
Gli occhi oltre il cielo
Giuseppe Calocero.
C’è molto da fare!
I mass-media dominanti propagandano sfiducia e rassegnazione, i loro luoghi comuni dicono che il mondo è stato sempre così e così sarà.
Dicono falsità!
Il mondo economico e sociale ha subito varie trasformazioni nella storia a seconda dello sviluppo delle forze produttive, è stato, è, sempre dinamico, mai statico.
In ogni modello socio-economico, che si è succeduto nella storia, crescevano gli embrioni della società seguente.
Nella società odierna vi sono gli embrioni della nuova frontiera dell’umanità.
Bisogna accudirli, farli crescere!
C’è molto da fare!
“Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli oiperai.”
La situazione della classe operaia in Inghilterra.
F. Engels.