giovedì 7 luglio 2011

Pagano sempre i lavoratori dipendenti!

Pagano solo e sempre i lavoratori dipendenti! Lottare per il comunismo!
L’ultima manovra del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, come è già accaduto negli anni precedenti, colpisce duramente i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Il profitto e la rendita non vengono minimamente toccati. L’evasione fiscale ed il lavoro nero, che ammontano a circa 350 miliardi di euro, non vengono per nulla scalfiti. Con quella cifra lo Stato italiano risolverebbe tutti i suoi problemi! Invece quelle categorie, comprendente milioni di cittadini, continuano a non partecipare alla gestione dei servizi ed in tanti casi ne usufruiscono meglio degli altri, avendo un reddito basso o nullo, come nel caso della scuola e della sanità.
Queste classi sociali sono privilegiate perché sono la base di massa del sistema e, di conseguenza, vengono difese dal profitto e dallo Stato che rappresenta profitto e rendita, non certo il salario.
Questa realtà mostra ancora una volta che fascismo e democrazia sono due facce della stessa medaglia ed ambedue portano avanti, a seconda dei momenti storici, gl’interessi di chi vive sulle spalle di chi lavora e produce ricchezza, ovvero il proletariato.
Al di là delle differenziazioni di facciata tutti partiti parlamentari o che sedevano in parlamento sono d’accordo nel far pagare il conto ai lavoratori ed alle lavoratrici.
I sindacati fanno finta di sbraitare, ma poi non organizzano alcuna difesa vera. Essi sono per il bene del Paese, non certo del salario, delle condizioni di lavoro e di vita di milioni lavoratrici e lavoratori, di milioni di pensionate e pensionati.
Le organizzazioni aziendali plaudono al “nuovo che avanza” dimenticando che quanto sta avvenendo negli ultimi anni semmai è il vecchio che ritorna.
Lavoratrici e lavoratori è ora di prendere coscienza!
Prendere coscienza che non vi è un partito parlamentare dalla nostra parte;
che il sindacato, che è uno strumento importante per le nostre lotte, se non è diretto da noi, non difende le nostre esigenze, bensì quelle del profitto e della rendita;
che bisogna guardare ai fatti e non alle parole ed i fatti, che hanno “la testa dura” dicono che negli ultimi anni la nostra vita è peggiorata;
I posti di lavoro sono sempre più caserme, altro che democrazia!
Sono aumentati i disoccupati, che il sistema per nascondere i dati divide in disoccupati, inattivi, scoraggiati, fino ad arrivare a circa 15 milioni di persone senza un lavoro.
I salari e le pensioni diminuiscono giorno dopo giorno in potere di acquisto.
La scuola è sempre più derelitta e cara.
La sanità è come se fosse ormai privata, nonostante le tasse, che i lavoratori dipendenti pagano per il 92% delle entrate dello Stato.
I trasporti sono sempre più di minor qualità, pur costando di più.
Tutta la vita di chi lavora è peggiorata e continua, per opera del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, di tutti i partiti parlamentari e dei dirigenti sindacali, a peggiorare.
I signori del governo, dell’opposizione, della dirigenza sindacale, dei giornali e delle tivù vendono a noi fumo, fatto di illusioni, false speranze, promesse vane, mentre l’arrosto del benessere e dei privilegi è tutto per loro, fedeli servitori del profitto.
E’ ora di prendere coscienza che da soli non si va da alcuna parte!
La forza del movimento dei lavoratori è il numero!
Bisogna che si unisca, si organizzi, basandosi su una strategia che ponga come nuova frontiera non un nuovo governo, ma il superamento del sistema, in cui il profitto sia abolito e la produzione sia per il consumo, per il benessere di tutti.
Un sistema che metta al centro del sistema produttivo e distributivo non il profitto e la rendita, ma l’essere umano ed i suoi bisogni materiali e spirituali.
Solo soddisfacendo le proprie necessità l’essere umano può dirsi libero, concretamente libero.
Mandiamo nella soffitta della storia il capitalismo ed i suoi servi!
Se lo vogliamo, possiamo farlo!
Tutti i cuori e le menti che desiderano vivere la piena libertà, non possono che lottare per il comunismo!