giovedì 27 marzo 2008

Un mondo nuovo

Un mondo nuovo.
Tutti nell’attuale società dicono di essere per la vita, per la difesa della vita. Intanto miliardi di persone non godono delle bellezze dell’esistenza, non vivono. Sopravvivono! Miliardi di esseri umani soffrono la fame. Milioni di bambini muoiono d’inedia. Ciò nonostante la produzione di beni abbia raggiunto livelli tali da poter soddisfare i bisogni di tutto il genere umano.
Eppure ancora vi sono coloro che, testardi, continuano a difendere l’attuale sistema sociale, economico e politico!
“Taciti, soli, senza compagnia
n’andavan l’un dinanzi e l’altro dopo,
come i frati minor vanno via”
Come dice Dante degl’ipocriti nel canto XXIII dell’ Inferno.
Ancora credono che possa migliorarsi e non si accorgono che peggiora con il tempo e che le condizioni umane siano secondarie all’ottica del profitto ed allo sfruttamento, che ne consegue.
Sono in buona fede o difendono interessi ben precisi?
Costoro continuano a perpetrare un falso storico e cioè che il mondo nuovo sia stato già realizzato nell’Unione Sovietica, in Cina ed altri paesi e non sanno o forse non vogliono sapere che in quei paesi non c’è mai stato sistema senza l’egida del profitto e che la forma assunta in certi momenti storici non era altro che capitalismo di stato. Cosa c’entra Stalin con il mondo nuovo?
Egli semmai è stato un persecutore delle speranze di una nuova società, arrivando ad uccidere le persone che avevano nel cuore una nuova realtà sociale.
“Uno spettro si aggira per l’Europa:è il comunismo!” Diceva Cavour.
Oggi, visto l’abnegazione che tanti mettono in campo nel cercare di combattere questa dottrina, lo spettro continua ad aggirarsi!
E il fatto che nella società vi siano pensieri e sentimenti, che ardono nei cuori e nelle menti sulla necessità di un mondo nuovo, mostra come nella stessa società vi siano i germi di un futuro di libertà, uguaglianza, fratellanza, pace. Il capitalismo è un morto che cammina!
Sembra forte, più forte di sempre, ma più aumenta la sua forza e più cresce la sua debolezza, poiché crescono le sue contraddizioni insanabili. Salario e profitto non potranno mai andare d’accordo!
“Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore o critico critico, e tale deve restare se non vuole perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico.”
“L’ideologia tedesca
K. Marx F. Engels
Questa è la vita che vogliamo! Questa è la vita che meritiamo!
“ Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo ma nella potenza della società.”
La sacra famiglia
K. Marx F. Engels
L’interesse di ogni persona deve coincidere con l’interesse del genere umano!
In questa società non è così. Non sarà mai così.
Chi è per la vita deve lavorare per la coincidenza dell’interesse individuale con quello generale dell’umanità.
Solo così si è per la vita e per l’umanità; per la sua libertà, uguaglianza, fratellanza!
Se lo vogliamo, possiamo assaporare il caldo respiro della speranza!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

venerdì 21 marzo 2008

Il caldo respiro della speranza

Il caldo respiro della speranza

“Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!
Lo faremo, e niente e nessuno ci potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.
La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.
Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.
Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.
Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.
La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.
Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.
Tutti devono partecipare al processo produttivo…
Tutti devono avere una casa…
Tutte le azienda saranno di proprietà sociale…
Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.
Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.
Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…
Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.
Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

Il caldo respiro della speranza
Giuseppe Calocero

Questo è l’unico e concreto programma per cambiare la condizione umana!
Qualsiasi altro, mettendo al centro il profitto, non potrà mai realizzare una società libera, fraterna, uguale.
Con il livello di sviluppo raggiunto dalle forze produttive, un mondo nuovo è possibile e necessario.
Sta a noi, che “ci alziamo con la bava alla bocca” per le ingiustizie, che siamo costretti a subire, voler conquistare la nuova frontiera dell’umanità.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

sabato 15 marzo 2008

I principi sociali del cristianesimo

I principi sociali del cristianesimo

“I principi sociali del cristianesimo hanno ormai avuto il tempo di svilupparsi per milleoottocento anni, e non hanno bisogno di nessuno sviluppo ulteriore ad opera di consiglieri concistoriali prussiani.
I principi sociali del cristianesimo hanno giustificato la schiavitù antica, magnificato la servitù della gleba medievale, e in caso di necessità sanno anche difendere l’oppressione del proletariato, sia pure con una smorfia di compassione.
I principi sociali del cristianesimo predicano la necessità di una classe dominante e di una classe oppressa, e per quest’ultima non hanno che il pio desiderio che l’altra sia benefica.
I principi sociali del cristianesimo pongono in cielo il concistoriale compenso per tutte le infamie, e giustificano così la prosecuzione di queste infamie sulla terra.
I principi sociali del cristianesimo spiegano tutte le indegnità perpetrate dagli oppressori contro gli oppressi o come la giusta punizione per il peccato originale e per i peccati di ciascuno, o come prove a cui il Signore, secondo la sua sapienza, condanna gli eletti.
I principi sociali del cristianesimo predicano la vigliaccheria, il disprezzo di se stessi, l’avvilimento, la sottomissione, l’umiltà, insomma tutte le caratteristiche della canaglia, e il proletariato, che non vuole lasciarsi trattare da canaglia, ha bisogno del suo coraggio, del suo orgoglio, della sua consapevolezza e della sua indipendenza, ancor più del suo pane. I principi sociali del cristianesimo sono ipocriti.”
Vita di Marx
F. Mehring
Questo scritto, nella sua attualità, mostra come la chiesa sia stata sempre al servizio del potere temporale, oltre ad essere stata ed essere, essa stessa potere temporale.
L’umanità deve ricercare invece la liberazione da ogni potere e costruire un mondo nuovo in cui soddisfare i bisogni materiali e spirituali, base per una società di esseri umani liberi e per una società civile.
Non vi può essere civiltà e quindi società civile senza il presupposto della libertà materiale e spirituale!
La nuova stagione e la nuova frontiera dell’umanità passano per una dimensione sociale dove vi sia la soddisfazione dei bisogni e la condivisione degli interessi.
Il futuro dovrà vedere necessariamente una società di esseri umani uguali nel rapporto con la produzione e la distribuzione dei beni.
Solo allora l’umanità supererà le barbarie e assaporerà il dolce sapore della civiltà!
Il canto del cigno del capitalismo è ormai prossimo!
Certo i soloni presunti del sistema negano la fine prossima di un sistema, ormai vicino ad essere gettato nella spazzatura della storia.
Ma come fidarsi di coloro che in campo economico non ne azzeccano una?
Il balletto sui dati della crescita è emblematico.
Come fidarsi di coloro che inventano fondi finanziari basati sul nulla, pensando di essere furbi, ma che vengono poi travolti dalle dure leggi dell’economia?
Come fidarsi di coloro che dicono sempre che con le loro ricette miracolistiche si starà meglio ed invece si sta sempre peggio?
Il capitalismo è transitorio nella storia, come lo sono state altre forme socio-economiche.
La realtà economica e sociale , come la materia, è dinamica, non è statica.
L’attuale sistema non è il miglior involucro per le esigenze umane, ma solo per il profitto, da cui derivano guerre, sottomissioni, sfruttamento, povertà, miseria, fame.
L’umanità per esprimersi in tutte le sue potenzialità e la sua bellezza ha bisogno di un mondo in cui al centro dell’attività economica, sociale, politica, ci sia la persona, non il denaro.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

sabato 8 marzo 2008

Elezioni: programmi dettati da "camarille" del profitto.

Elezioni: programmi dettati da “camarille” del profitto.
“Intra due cibi distanti e moventi
d’un modo prima si morria di fame
che liber’uomo l’un recasse ai denti.”
La divina commedia-Paradiso
Dante.
Questi versi riprendono il concetto dell’asino di Buridano, che seguendo il nominalismo di Ockam, formulò la sua teoria sulla volontà:” Voluntas est intellectus et intellectus voluntas”.Quindi ogni bene posto davanti all’intelletto determina un volere.L’unica libertà sta nel sospendere l’assenso ed esaminare ancora per scegliere più opportunamente
L’incertezza della scelta nell’asino porta l’animale a non scegliere e quindi a morire di fame.
Nel caso delle nuove elezioni sembra che vi sia un’ampia selezione, che in definitiva poi si riduce ai due partiti maggiori Pd e Pdl.
In effetti, guardando i programmi e seguendo le dichiarazioni,, sembrerebbe non esserci scelta e quindi la vittoria dell’uno o l’altro schieramento non migliorerebbe affatto le condizioni dei cittadini e, in special modo, delle lavoratrici e lavoratori dipendenti.
Optare per l’uno o per l’altro non sarebbe un’operazione intellettuale e quindi non sarebbe una scelta, proprio come l’asino di Buridano.
In un’ intervista a “ La stampa” il professor Ichino ha spiegato come intenda abolire l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Berlusconi ha dichiarato che andrebbe rivisto tutto lo statuto e che, al governo, il turnover nella pubblica amministrazione riguarderebbe un lavoratore su otto.
In parole povere su 100 impiegati che andrebbero via ne verrebbero sostituiti 12.5.
La Confindustria poi è contro il decreto sicurezza, che non risolve di certo il dramma degli incidenti mortali e non nei luoghi di lavoro.
Gli elettori, che non vivono di profitto e rendita, ma di salario, sono dunque chiamati a votare un peggioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita, ancora una volta annebbiati da diversità programmatiche e politiche inesistenti.
Lo scontro vero nel sistema capitalistico è tra profitto e salario e chi sta dalla parte del profitto non si può collocare dalla parte del salario.
Profitto vuol dire asservimento,sottomissione,disuguaglianza, divisione, ingiustizia,povertà, guerra.
Significa mettere sul trono del mondo il fare soldi e non le esigenze dell’essere umano.
Il salario è incorporato nel concetto di profitto ed ha le medesime conseguenze.
Ci vuole un mondo senza profitto e senza salario!
Gli apologeti del capitalismo ed i servi consapevoli ed inconsapevoli dicono subito:
” Non è possibile. Non si possono eliminare le imprese!”
Ed identificano queste con la produzione.Invece è possibile avere un mondo senza i capitalisti !
Un mondo dove la produzione sia indirizzata al solo benessere dell’umanità
Eliminare profitto e salario non significa eliminare la produzione, ma solo un rapporto di classe. Vuol dire invece produrre in modo pianificato con il concorso di tutti e per il beneficio di ogni essere umano.
L’unico modo per essere dalla parte dell’essere umano è dedicarsi alla costruzione di un mondo nuovo dove” Ciascuno possa dare secondo le sue capacità e ciascuno possa ricevere secondo le sue necessità.”
“ E’ solo quando la società controlla efficacemente la produzione, regolandola in anticipo, che essa crea il legame fra la misura del tempo di lavoro sociale dedicato alla produzione di un articolo determinato e la estensione del bisogno sociale che tale articolo deve soddisfare.”
Il capitale
K.Marx
Se lo vogliamo, possiamo sognare! Se lo vogliamo, possiamo assaporare il caldo respiro della speranza!