mercoledì 23 novembre 2016

Prima le persone!

Prima le persone! La ricchezza globale nel mondo è in continuo aumento e fa sì che i ricchi siano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri; i lavoratori dipendenti vedano il loro stipendio diminuire nel potere d’acquisto; il mercato del lavoro sia sempre più precario e si perda la speranza di una vita vera e dignitosa; le ore lavorate siano inferiori e divise su più persone; la disoccupazione sia sempre uno spettro. Nel sistema la cura della salute è affidata alle possibilità economiche; la scuola è sempre più prerogativa delle classi benestanti; i trasporti sono ottimali per determinati utenti e carentissimi per altri; i lavoratori dipendenti e pensionati pagano le tasse e le categorie autonome e in libera professione possono, in molti casi, evadere il fisco senza che i governi si preoccupino di porre rimedio a questa realtà; regna sovrana l’ideologia “ mancano i soldi”, ma per la finanza, le aziende e la piccola borghesia ci sono; milioni di esseri umani sono costretti ad emigrare dai loro Paesi alla ricerca di realtà che dia loro almeno la speranza di sopravvivere; gl’immigrati sono visti come la peste nei Paesi “più sviluppati”, nonostante contribuiscano al loro benessere; i primi ad essere contro sono proprio coloro che stanno peggio, cullati nelle campagne di stampa delle classi dominanti, e che vedono il nemico nei loro fratelli invece di prendersela con chi li sfrutta e li costringe a vivere una vita di stenti. In questa realtà, triste per chi vive dell’opera delle proprie braccia o del proprio cervello, lo scontro politico tra governi ed opposizioni parlamentari sembra portare avanti proposte politiche diverse, rappresentanti interessi presenti nel sistema, a cui si accodano anche i lavoratori, senza rendersi conto che, così facendo, le proprie esigenze non vengono per nulla salvaguardate. Lo scontro non può essere tra Trump e Clinton, tra Fillon e Le Pen, tra Renzi e Grillo o altri personaggi contro altri ancora, poiché essi, tutti, non si pongono contro il profitto ed il superamento dei rapporti di produzione. Tutti gli effetti negativi del sistema capitalistico sia esso democratico sia esso fascista, quali miseria, disoccupazione, sfruttamento, ingiustizia, disuguaglianza, dipendono essenzialmente dal fatto che è fondato sul primato del profitto. La persona in questa dimensione socio-economica esiste solo per fare profitto ed è una merce come tutte le altre merci prodotte e distribuite. Costruire una società, ove regni il “primato della persona” per vivere una vita che meriti di essere vissuta in tutto il suo splendore e non schiavi ogni giorno dell’ansia del presente e del futuro, è nell’animo di ogni essere umano. Una società ove vengano soddisfatti i bisogni materiali e ove si possa passare dal regno della necessità al regno della libertà , ovvero lo sviluppo delle capacità umane. Il capitalismo non è né il regno della necessità né quello della libertà, poiché non soddisfa le necessità umane ed è un freno alle capacità umane. Pensare in un futuro capitalistico di regno della necessità ed, in seguito, di libertà è pura fantasia! Tutti coloro, individui o gruppi politici, che promettono un futuro diverso senza superare il profitto ed i rapporti di produzione sono dei millantatori coscienti, utilizzati, come i gruppi religiosi ed i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, i pennivendoli, per mantenere lo Statu quo o per adeguare le situazioni alle esigenze del capitale. Prima le persone! Dev’essere un coro che si espanda con forza nell’aria e che silenzi ogni voce contraria. “Nella società borghese il lavoro vivo è soltanto un mezzo per aumentare il lavoro accumulato. Nella società comunista il lavoro accumulato è soltanto un mezzo per rendere più largo, più ricco, più progredito il ritmo di vita degli operai.” K. Marx - F. Engels , “ Il manifesto del partito comunista”.