venerdì 21 gennaio 2011

Libertà per le donne solo nel comunismo.

Libertà per le donne solo nel comunismo.
Per la donna vi sono legami indissolubili tra la posizione sociale e la condizione umana. Parlare di libertà delle donne, senza tener conto della posizione sociale, rispetto agli uomini porta ad obiettivi errati. E’ la base economica che determina i rapporti sociali ed è il “giogo”del concetto di proprietà che sanziona la venalità, la bassezza, l’oscenità nel vedere la donna, al di là dell’ipocrisia convenzionale, spesso come una merce e non come una persona.
L’attuale condizione della donna lavoratrice è delineata dalla cornice economico-sociale del capitalismo, che la rende schiava della produzione, del lavoro domestico, dei tabù, delle superstizioni e delle tradizioni borghesi.
E’ da odiare tutto ciò che opprime e tortura la donna lavoratrice e una società che non sia “castopoli” dovrebbe farsi carico di superarlo e mettere in condizione il sesso femminile di vivere la vita in tutta la sua bellezza.
E’ necessario lottare e schierarsi contro i rispettabili rapporti borghesi, che sono causa delle sofferenze delle donne, e mettere in campo i loro bisogni e le loro aspirazioni.
E’ indispensabile sfidare apertamente, in modo organizzato, una dimensione sociale, che tollera i riti orgiastici, di quelli propri delle eroine e degli eroi di D’Annunzio e mostra tutta la sua decadenza, come altri sistemi nella storia, già pronta per essere mandata in soffitta.
Le donne devono acquisire completa uguaglianza di fronte alla legge e nella pratica, nella famiglia, nello Stato, nella società e lo possono fare solo abolendo il dominio borghese.
“Amici, amiche, la condizione della donna in una società è il termometro del livello della condizione materiale e morale di tutta la società.
Nella vecchia società la donna non era libera dai bisogni materiali e morali, proprio come l’uomo, gli anziani, i bambini.
La vecchia società ha cercato di mettere sempre l’uomo contro la donna e la donna contro l’uomo, i giovani contro gli anziani e gli anziani contro i giovani. Il seme della divisione è stato sempre seminato ampiamente per tenere divisi gli esseri umani e non unirli per obiettivi comuni.
La differenza tra l’uomo e la donna è solo fisiologica, non vi sono altre differenze.
Perché allora la vecchia società parlava di donne come se fossero tutte nella stessa condizione, dimenticando che un conto era essere una donna borghese, un conto essere una donna operaia, un conto essere una donna disoccupata?
Per dividere l’uomo lavoratore dalla donna lavoratrice e non unire i loro interessi.
Nella vecchia società le donne ricche potevano scegliere se avere o no un figlio, le donne povere no, per bisogno, per leggi esistenti o magari applicate male.
Nella vecchia società il denaro determinava il benessere fisico, psichico e morale delle donne e degli uomini, determinava la felicità. E’ difficile essere felici a pancia vuota!
Nella vecchia società l’uomo e la donna erano solo buoni per essere sfruttati, erano un numero.
Oggi tutto è cambiato! La donna lavora, come tutte e tutti, ha una casa, come tutte e tutti, cura la sua mente, come tutte e tutti, cura il suo corpo, come tutte e tutti.
La donna è emancipata, come tutte e tutti, dalla miseria materiale e morale. Può scegliere di essere libera dai lavori domestici, può amare solo dando retta al cuore, può utilizzare le strutture pubbliche per abituare i propri figli a vivere in modo sociale, a conoscere, ad esprimere la propria personalità. Il mondo delle donne è un nuovo mondo in cui cullarsi nella gioia dell’amore, della libertà , della fratellanza, dell’uguaglianza.
E il “Mondo Nuovo” di tutto il genere umano!”
Il caldo respiro della speranza
Giuseppe Calocero
Se lavoriamo donne ed uomini per una società nuova, dove la produzione è per il consumo, dove l’essere umano ed il suo benessere è l’obiettivo principe e non il profitto, saremo liberi dalle sofferenze, dalle necessità, dagli asservimenti dell’attuale sistema!
Possiamo essere protagonisti della storia, se lo vogliamo, e realizzare il “Mondo Nuovo”!
Solo il comunismo può donarci ogni forma di libertà!