venerdì 29 aprile 2011

Conquistiamoci il futuro!

Conquistiamoci il futuro!
Nell’ultimo decennio la realtà della classe lavoratrice è peggiorata notevolmente. I salari hanno perso potere d’acquisto, i diritti sono stati ridimensionati, il mercato del lavoro è divenuto sempre più precario, la disoccupazione, mettendo insieme disoccupati, inattivi e scoraggiati, è aumentata a dismisura, l’età pensionabile è stata portata in avanti, le pensioni presenti e future sono state decurtate, le tasse continuano a pagarle solo i lavoratori dipendenti ed i pensionati e con l’autonomia fiscale degli enti locali sarà ancora più salasso.
Chi vive di lavoro vive male.
Tutto ciò in un periodo, al di là delle enunciazioni, di profitti per le aziende, anche quelle bancarie, da record.
La nobile ditta Berlusconi-Bossi, complici i partiti di opposizione, solo a chiacchiere, ed i sindacati ha tolto ai poveri e dato ai ricchi.
Questo è potuto succedere sia per la fase d’inerzia del movimento dei lavoratori sia per mancanza di rappresentanza politica, che non si può identificare in alcun partito dell’arco parlamentare o di chi aspira a farne parte.
Il gruppo di cui sopra si pone compatto a difesa del profitto e nulla può aspettarsi da questo strato la classe lavoratrice, se non parole, parole, parole.
Il nocciolo della questione è che o si è per il profitto o per il salario, non si può essere per ambedue.
O si è per il proletariato o per la borghesia!
Coloro che dicono, ma essi stessi non lo pensano possibile, di voler conciliare gl’interessi di tutte le classi sociali nel sistema capitalistico sono dei magliari della politica.
Il salario non è conciliabile con profitto e rendita.
Privilegiando il profitto, quindi il capitalismo, al di là della forma democratica o meno, si favorisce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le disuguaglianze sociali, le guerre in armi o diplomatiche, l’asservimento psichico e fisico di chi vive offrendo forza lavoro, la povertà e la miseria di larga parte del genere umano.
Per superare questa misera realtà per chi vive di lavoro la strada obbligata è lottare per una società senza classi, lottare per il comunismo.
Altre vie sono solo rappresentanze della fiera delle illusioni.
“Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle
facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.
E io ch’avea d’orror la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’io odo?
E che gent’è che par nel duol sì vinta?”
Ed elli a me:” Questo misero modo
Tengon l’anima triste di coloro
che visser senza infamia e sanza lodo.
…Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa
che ‘nvidiosi son d’ogni altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna;
non ragioniam di loro, ma guarda e passa”.
La divina Commedia- Inferno- Dante Alighieri
Se vogliamo il futuro, dobbiamo conquistarlo! Mettendo in campo coraggio, coscienza, organizzazione.
Il numero è la forza dei lavoratori. Se organizzato e cosciente, nessuna frontiera è preclusa!

martedì 12 aprile 2011

Sulle ali della libertà

“Sulle Ali della libertà”


In un pianeta denso di mutamenti economici, sociali e politici, con la Cina sempre più protagonista sulla scena mondiale, si ergono due esseri umani, di diversa età, Jonathan,in Italia e Hao nella terra del dragone, sognatori di libertà, intesa come soddisfazione delle necessità materiali e spirituali, di uguaglianza sociale, di fratellanza e di giustizia.
I loro animi trasudano amore per il genere umano, speranza di un mondo diverso e migliore, sogno per una vita, goduta da ogni persona, in tutto il suo splendore.
Il movimento “Le ali della libertà”, fondato da Hao, si pone come nuova frontiera per il mondo una nuova dimensione sociale con al centro le esigenze degli esseri umani.
La vecchia società, in lotta tra i vari interessi di area geografica, nazionali, particolari, ma unita contro chi vuole superarla, si oppone alle nuove istanze popolari ed usa ogni arma per bloccarle. La storia però non si ferma alle volontà di alcuno e fa il suo corso, basato su nuove realtà già radicate nel contesto economico-sociale, che si affermano con tutta la loro forza.
“Sulle ali della libertà” è uno sguardo al futuro nell’osservazione del presente, partendo dal passato, e prefigura una potenziale tappa storica , forse non lontana.
Jonathan e Hao, sulle ali della libertà, volano in alto, pieni di amore, nel cercare di realizzare il “sogno”, presente in ogni animo umano di una vita serena, tranquilla e felice.