sabato 5 aprile 2008

La nuova stagione:un mondo nuovo.

La nuova stagione: un mondo nuovo.

“I rapporti sociali sono intimamente connessi alle forze produttive, gli uomini cambiano il loro modo di produzione e, cambiando il modo di produzione, la maniera di guadagnarsi la vita, cambiano tutti i loro rapporti sociali…Quegli stessi uomini che stabiliscono i rapporti sociali conformemente alla loro produttività materiale, producono anche i principi, le idee, le categorie, conformemente ai loro rapporti sociali.”
“Marx paragonava gli economisti borghesi che parlano delle eterne e naturali istituzioni della società borghese, ai teologi ortodossi, per i quali la propria religione è una rivelazione di Dio, mentre ogni altra religione è un’invenzione umana”
Vita di Marx
F. Mehring

“Ancora oggi la cultura borghese pone la questione tutta qui: capitalismo vuol dire economia privata, socialismo vuol dire statizzazione…Non sarà il caso di ricordare che, semmai, l’economia socialista si definisce economia senza Stato.”
Struttura economica e sociale della Russia d’oggi.
A, Bordiga.

In una nuova società, in un mondo nuovo lo Stato è destinato ad uscire dalla storia per il fatto che non vi saranno più conflitti da regolare, ma benessere da amministrare.
In un mondo in cui gl’interessi siano comuni non vi potrà essere, in modo naturale, un potere in rappresentanza del più forte a spese del più debole.
La nuova stagione è un mondo in cui gli esseri umani siano liberi dai bisogni e messi in condizione di mostrare le grandiose bellezze individuali in un’insieme che metta al centro la vita umana e la sua difesa.
Non difesa della vita fino alla nascita, come fanno alcune associazioni, ma difesa della vita dal concepimento all’estinzione, garantendo ad ognuno soddisfazione di ogni necessità materiale e spirituale.
Le nuove stagioni che parlano, al di là dei giri di parole, di peggiorare la condizione umana con precarietà del lavoro, bassi salari, più sfruttamento sono il prosieguo delle vecchie.
Sono stagioni fredde che vanno contro l’essere umano e la vita, che non intaccano le tre caratteristiche fondamentali della produzione capitalistica:
la concentrazione in poche mani dei mezzi di produzione,
l’organizzazione sociale del lavoro mediante la cooperazione, la divisione del lavoro e l’unione del lavoro con le scienze naturali,
la creazione del mercato mondiale.
Concentrazione, divisione del lavoro, soppressione della proprietà privata, creazione del mercato mondiale: ecco gli aspetti interdipendenti del dialettico processo di sviluppo capitalistico, ecco il movimento dell’evoluzione storica che parte dalla proprietà privata e del lavoro individuale ed approda al capitale sociale, negazione dell’una e dell’altro.
Il capitale sociale ad un certo stadio diviene imperialismo
Ebbene l’economia capitalista è storicamente l’economia che abolisce, nel suo sviluppo, la proprietà privata. Il socialismo, appunto, è storicamente possibile e necessario perché sorge nella fase capitalista, dalle basi materiali nelle quali le forze produttive sono divenute sociali ed economicamente appartengono all’intera società.
Il capitalismo è l’impedimento allo sviluppo delle forze produttive che ormai sono socialiste, ed è impedimento non perché è “proprietario” delle forze produttive, ma perché è “detentore”.

Un nuovo mondo è possibile! Vivere da esseri umani può essere realtà!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

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