lunedì 17 novembre 2008

I pappataci e la realtà del mondo

I pappataci e la realtà del mondo.

Un editoriale di “Le Monde” di alcuni giorni fa metteva in risalto l’analisi di alcune organizzazioni non governative in cui si affermava che, con un costo annuo di trenta miliardi di dollari la sottoalimentazione, che interessa 932 milioni di persone, potrebbe essere sradicata.
“Meno del 5% del solo piano Pulson. Una miseria!”
Ogni cinque minuti muore di malnutrizione un bambino di meno di dieci anni e non si trovano 60 dollari necessari a curarlo!
Per salvare le banche sono state mobilitate migliaia di miliardi in un battere di ciglia e non si trovano trenta miliardi di dollari annui per salvare milioni di vite umane!
In questa realtà, tra le migliaia di miliardi donate alla banche ed pochi miliardi non trovati per salvare vite umane c’è tutto l’attuale sistema nella sua crudeltà più cupa.
Eppure c’è chi ancora si ostina ad incensare l’attuale modo di produzione forse non proprio in buona fede ma con la cultura dei pappataci.
In questa dimensione sociale non c’è
libertà, perché questa può solo combinarsi con la soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali;
non c’è uguaglianza, pochi sono i ricchi, tanti sono coloro che stentano a vivere una vita decente, molti sono gli esseri umani che sono costretti a vivere come schiavi, molti ancora sono quelli sottoalimentati;
non c’è fratellanza, gl’interessi diversi portano ogni giorno tanti individui a condurre una loro guerra personale;
non c’è giustizia, poiché essa è gestita con la forza del denaro;
non c’è pace, ogni giorno vi sono guerre grandi e piccole.
Il dono della vita nell’attuale sistema diviene un inferno per tante persone in un mondo in cui il re assoluto è il guadagno.
Questo re non si ferma davanti a nulla pur di affermarsi.
Non si ferma davanti allo sfruttamento dell’essere umano, davanti a milioni di persone sottoalimentate, davanti a milioni di bambini che muoiono per fame, davanti a milioni di donne schiavizzate, davanti agl’incidenti sul lavoro, uno ogni quattro minuti.
I pappataci del sistema più la realtà è cruda e più cercano di imbonire le persone con idee vuote, luoghi comuni, tabù, superstizioni, fraseologie vuote, falsi miti.
E non è facile per chi vive con l’oppressione del bisogno sottrarsi alla prigione ideologica dei pappataci.
Ma è necessario!
Perché un mondo nuovo è possibile!
Il capitalismo ha ormai assolto il suo compito storico.
La storia pone nuove obiettivi e nuove frontiere!

“ la riviera del sangue in la quale bolle
qual che per violenza in altrui noccia.
Oh cieca cupidigia e ira folle,
che sì ci sprono ne la vita corta,
e ne l’eterna poi sì mal c’immolle!”
Dante Alighieri Inferno

Il “Sommo Poeta” aveva immerso i violenti contro il prossimo nella persona e negli averi nel Flegetonte, fiume di sangue bollente, custoditi e saettati dai Centauri.
Se lo vogliamo, se ci immergiamo nella conoscenza, se uniamo le forze possiamo costruire un mondo in cui l’essere umano sia il centro di ogni attività, non il guadagno, e possiamo liberarci dalla prigione del bisogno.
Se lo vogliamo, possiamo conquistare il cielo ed assaporare il suo dolce sapore!

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