venerdì 25 gennaio 2008

Nuovo mondo e vecchio mondo. Idealismo ed utopia.

Nuovo Mondo e vecchio mondo.
Idealismo ed utopia.


Il capitalismo, progressivo rispetto alle realtà socio-economiche precedenti, non ha risolto in più di duecento anni di storia i problemi materiali e spirituali dell’umanità.
L’umanità è ancora alla ricerca di una vita libera dai bisogni materiali e morali.
La democrazia si è dimostrata incapace di sanare i mali della società.
L’uguaglianza democratica è una chimera!
La borghesia e la classe media detengono il potere.
Il povero è in realtà privo di diritti.
Negli ultimi anni, nonostante i piagnistei, i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri.
I salari hanno perso potere d’acquisto, il mercato del lavoro è stato colpito da una precarietà stringente, l’utilizzo della forza lavoro nelle unità produttive è stato sempre più assoggettato alle esigenze della produzione e l’essere umano è costretto a vedere il processo produttivo più come una schiavitù che come mezzo di liberazione dalle sue necessità.
“Come il selvaggio deve lottare con la natura per soddisfare i suoi bisogni, per conservare e riprodurre la sua vita, così deve fare anche l’uomo civile e lo deve fare in tutte le forme della società e sotto tutti i possibili modi di produzione.”
Il Capitale
K.Marx.
I governi cambiano, promettono, illudono, ma non smettono di arricchire profitto e rendita.
Solo la realtà dei lavoratori segue un corso non da esseri umani.
Le illusioni divengono delusioni e s’impantanano nella cupa rassegnazione.
Sempre più si scopre che è utopia pensare che questo sistema possa un giorno liberare l’umanità dai suoi bisogni e proiettarla nella vera libertà, basata sulla soddisfazione delle necessità materiali e spirituali.
Le costituzioni democratiche si rivelano per delle grandi menzogne e finzioni, parole vuote senza significato per la stragrande maggioranza dei cittadini.
La storia s’incarica di demolire utopie e chimere e renderle chiare nella loro essenza.
Il capitalismo non può essere l’ultima frontiera dell’umanità, perché non ha garantito, non garantisce, non potrà mai garantire una vita vera ad ogni essere umano.
Chi dice e pensa diversamente si crogiola nell’utopia, conveniente, ma pur sempre chimera.
Il “Mondo Nuovo” è oltre la realtà del profitto.
“Per “Nuovo Mondo” noi intendiamo un mondo di amore, libertà, fratellanza, uguaglianza, pace.
Intendiamo un mondo dove tutti collaborano alla vita sociale e produttiva e quindi tutti lavorano, tutti hanno una casa.
Tutti hanno un tempo per il lavoro, un tempo per la conoscenza,un tempo per lo svago e il tempo libero.
Il nuovo mondo è una società dove liberamente si esprime il pensiero e dove al centro della vita economico-sociale non c’è il profitto, ma l’essere umano ed i suoi bisogni materiali ed intellettivi, dove esiste la libertà dal bisogno materiale e morale, intesa come libertà nella conoscenza.”
Giuseppe Calocero
Il caldo respiro della speranza.
Il “Mondo Nuovo” è ideale, ma basato sull’analisi scientifica dell’attuale realtà sociale, è ragione non fede.
Se ognuno si liberasse della cappa delle ideologie dominanti, dei tabù, delle superstizioni, dei falsi moralismi e librasse la sua mente ed il suo cuore nella libertà della conoscenza vedrebbe con chiarezza la nuova frontiera dell’umanità e si approprierebbe dell’etica del futuro, del mondo nuovo.
L’unico modo per superare il dissidio tra profitto e produttori e dare all’umanità una società libera, eguale, fraterna, pacifica.
“Il comunismo è, in quanto compiuto naturalismo, umanismo, e, in quanto compiuto umanismo, naturalismo. Esso è la verace soluzione del contrasto dell’uomo con la natura e con l’uomo; la verace soluzione del conflitto fra esistenza ed essenza, fra oggettivazione ed affermazione soggettiva, fra libertà e necessità, fra individuo e genere.
È il risolto enigma della storia e si sa come tale soluzione.”
Manoscritti economico-filosofici.
K.Marx.
Le persone che amano il genere umano, che non si crogiolano nel loro egoismo ed individualismo, nel limite misero del possesso di qualcosa, devono uscire dal labirinto delle ideologie e mettere in campo cuore e cervello per risolvere l’enigma e dare soluzione alle speranze del genere umano.
Il senso dell’avere non potrà ancora per molto alienare tutti i sensi fisici e spirituali, che sono sociali e quindi emancipati.
Con l’emancipazione dai bisogni l’umanità ritroverà la sua intima ricchezza.

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